‘Come un Campo di papaveri’ due chiacchiere con l’autrice Michela Guindani.

Cultura

‘Cicognolo in giallo’ dialogo con Michela Guindani autrice del romanzo d’esordio “Come un campo di papaveri”

Il romanzo d’esordio di un’autrice cremonese è sempre una novità stimolante, una curiosità da soddisfare, una lettura che intriga. Io non sono un critico ma “Come un campo di papaveri” si è rivelata una lettura piacevole e scorrevole, una  storia che accoglie il lettore mettendolo a suo agio tra i protagonisti e nei luoghi in cui si svolge.

Una scrittura curata, l’impressione suscitata dal romanzo è che ogni parola sia stata inserita con l’attenzione e la delicatezza con cui si inserirebbe un tassello in un mosaico. La convinzione che ci fosse molto altro da raccontare rispetto a quanto racchiuso nel libro ha reso inevitabile un mio invito all’autrice, un invito a dialogare sul romanzo e su questa sua esperienza di scrittura. La scrittura, a mio avviso, resta una delle arti più belle, un’arte che permette alle persone di dialogare, di raccontare, di esprimersi e di sognare con veramente poco: bastano carta, penna e cuore.

Grazie alla disponibilità ed alla gentilezza di Michela Guindani, autrice di “Come un campo di papaveri”, sono riuscito ad andare oltre alla “quarta di copertina” del libro, entrando insieme nel romanzo e nella sua esperienza di scrittura.

Michela Guindani è nata a Cremona nel 1968, cicognolese di adozione, lavora presso il Comune di Casalmaggiore, una famiglia da seguire ed un sogno nel cassetto: scrivere un romanzo, un sogno che è diventato realtà. “Come un campo di papaveri” (GILGAMESH EDIZIONI) è il suo romanzo d’esordio ed è ambientato a Cicognolo. Personaggi di fantasia, luoghi e leggende un pò meno, generazioni che si incontrano, legami che silenziosamente si intrecciano, misteri che si infittiscono. A costituire la trama sono proprio queste circostanze che i personaggi si ritroveranno a vivere ed allo stesso tempo a condividere.

La trama è tessuta dalle azioni dei personaggi, vittime dei fatti che li costringono a delle scelte inevitabili. L’impressione è che non vi sia una figura predominante in questo romanzo, ognuno appare con una chiara identità, ognuno avrà un suo peso nella storia. L’alternanza dei punti di vista, dei dialoghi che trasmettono un forte senso di contatto, dà profondità e spessore agli eventi che si susseguono in un ritmo che si fa sempre più incalzante. E’ proprio da questa coralità che emergono i valori dei rapporti tra i personaggi e nella comunità che, attraverso la scrittura, ci vengono proposti, valori e rapporti sui quali veniamo inconsciamente invitati a riflettere. Personaggi e comunità, come sei arrivata alla scelta di questo binomio?

“Effettivamente non c’è un unico protagonista ma un insieme di personaggi che ho voluto analizzare dal punto di vista dei sentimenti, delle sensazioni e delle emozioni. Queste, secondo me, possono lasciare nel lettore un ricordo piacevole, uno spunto di riflessione, gli consentono di immedesimarsi e di affezionarsi al punto da desiderare di ritrovare gli stessi personaggi in altri romanzi. Ogni soggetto ha un ruolo ben definito nel piccolo comune padano che viene dipinto, perché lo è, come un luogo in cui storia, leggende, realtà, bisogni, paure e desideri si intrecciano fino a delineare una comunità sostanzialmente accogliente e positiva, una comunità collaborativa, attenta e dai principi sani e forti.”

“Dove la quiete era diventata un miraggio, dove uscire stava diventando pericoloso, dove un uomo era stato ucciso, dove tutto era diventato possibile, dove di giorno regnava il sospetto, di notte la paura. Come il buio spaventa un bambino, così la mancanza di serenità e l’ombra di un potenziale pericolo spaventavano gli adulti.”

Nella prima parte del romanzo sono le figure di Nikolas, Eva, Sofia, Achille e Gianni a gettare le basi della trama, poi, complice un evento tragico come un omicidio, il romanzo si tinge di giallo, ritmo e suspence si fanno incalzanti. Sarà il Maresciallo Romeo della Stazione dei Carabinieri di Vescovato a dover indagare sull’accaduto con una sagacia ed arguzia degna dei più celebri investigatori. Dulcis in fundo, giusto per non far mancar niente al lettore, hai inserito una leggenda che si perde nella notte dei tempi in cui si nasconderà la chiave del mistero. Come è nata la trama di questo romanzo?

“A me piacciono molto i gialli perché sono intriganti, stuzzicano la fantasia del lettore e lo stimolano a trovare da sé la soluzione. Di conseguenza, all’interno del mio romanzo ho voluto inserire una parte stimolante, tipica del “giallo”, per rendere più interessante la lettura, augurandomi di esserci riuscita. Mi sono prima documentata, ho fatto ricerche ed ho posto domande ad un esperto, tra le altre cose, di una leggenda molto cara ai cicognolesi. Poi ho dato sfogo alla mia fantasia e così anche nel più tranquillo dei paesi padani può accadere l’imprevedibile, può nascere l’inquietudine e la paura ed allora le Forze dell’Ordine giocano un ruolo decisivo nel riportare tutto alla normalità. Nel mio romanzo, però, non bastano i Carabinieri e le loro indagini. Perché non avviene solo un omicidio a Cicognolo; accade qualcosa che semina inquietudine, qualcosa che si ripete fino a rendere quasi esasperata la vita di ogni giorno. Alla fine, il lettore rimarrà stupito quando scoprirà l’autore di numerosi furti anomali e soprattutto la ragione del loro susseguirsi.”

Mi piace leggere i libri ma soprattutto, se possibile, spostarmi dietro le quinte (accompagnato dall’autore/autrice) del romanzo che i lettori si ritrovano tra le mani. Leggendolo si percepisce chiaramente la passione, l’attenzione e la cura per la scrittura, ma oltre ad essere un piacere, nella stesura, spesso si alternano momenti di entusiasmo e di difficoltà. Tra questi momenti una data, il 24 giugno 2019, ed un aneddoto con Andrea Vitali, puoi raccontarcelo?

“Il 24 giugno 2019 ho iniziato ufficialmente a scrivere il mio romanzo. Mi verrebbe da scrivere “Romanzo” con la R maiuscola, perché questo libro ha un significato per me senza prezzo. Se è vero che una data ben precisa ha segnato l’inizio del mio lavoro, è altrettanto vero che da almeno un anno pensavo alla trama, che non arrivava, si faceva pregare e desiderare. Neanche avevo ben chiaro il genere che avrei voluto portare avanti. Il giallo mi sarebbe piaciuto ma non credevo di esserne capace. In un giallo occorre fare quasi calcoli matematici, ricerche, incastri; in un giallo occorre dire abbastanza, ma non troppo. In un giallo l’abilità sta nel spingersi quasi fin dentro il mistero per poi lasciarlo insoluto sino alla fine. Nello stesso tempo volevo regalare al lettore qualcosa di più di quanto un giallo consenta. Insomma, avevo le idee proprio confuse. Poi, un sera, assistetti ad una presentazione di Andrea Vitali che venne ad Ostiano, nel piccolo ma bellissimo teatro locale. Lo ascoltai veramente interessata e poi, data la sua disponibilità, gli chiesi consiglio su come scrivere un libro. Un domanda, mi rendo conto, a cui avrebbe dovuto dedicare un’intera giornata per rispondere. E lui, invece, mi spronò, quasi con severità, dicendomi che sarei dovuta tornare a casa e avrei dovuto cominciare a prendere foglio e penna, lasciare da parte ogni scusa legata alla stanchezza o alla mancanza di idee e cominciare a scrivere. Non feci proprio così ma forse quella sua severità mi spronò inconsciamente e , poco dopo, tornando da Casalmaggiore dove lavoro, ebbi all’improvviso un personaggio ed un filo conduttore ben chiaro da sviluppare. Il 24 giugno dell’anno scorso, appunto, cominciò la mia avventura. Ho cercato di utilizzare una scrittura lineare, scorrevole perché il lettore potesse meglio gustarsi la storia ed ho arricchito il testo di descrizioni per consentirgli di vedere le scene come le immaginavo io. Insomma, volevo che il lettore diventasse esso stesso un personaggio del romanzo, calato in una realtà semplice ma vitale e ricca di emozioni.”

‘I sogni a volte si realizzano. Perché ciò avvenga però dobbiamo rincorrerli ed acchiapparli per fare in modo che diventino per sempre una parte di noi.”

Tra le pagine del romanzo e nella parte dei ringraziamenti finali, come nella presentazione del libro che ho seguito, valorizzi l’importanza di perseguire i propri sogni. In un tempo in cui troviamo sempre meno tempo da dedicare a noi stessi, alle nostre passioni ed ai nostri sogni, cosa ti dà la forza e la determinazione di ‘andare controcorrente’?

“La stesura del libro mi ha convinto ancora di più che realizzare i propri sogni spesso è possibile e forse non è così difficile come si pensa. Non possiamo però aspettare che i nostri desideri si realizzino da soli. Dobbiamo essere noi i promotori del loro avverarsi. A volte basta poco, a volte occorre un po’ di fortuna ma questa è solo un accessorio; la cosa importante è credere che il sogno si possa concretizzare e per questo dobbiamo essere perseveranti e convinti, dobbiamo lavorare al nostro obiettivo senza scoraggiarci, così poco alla volta la distanza tra noi ed il sogno si accorcerà fino ad annullarsi.”

Appassionarsi alla lettura non vuol dire necessariamente farlo anche con la scrittura, anche se sovente capita di ritrovarsi in testa un’idea che si vorrebbe raccontare. Da lì a mettere nero su bianco una storia serve tempo, chiarezza, determinazione e passione. Cosa ci puoi dire della tua prima esperienza?


“Devo dire che le cose sono iniziate e proseguite con una scioltezza quasi incredibile. I passi salienti del mio lavoro sono stati l’individuazione di un personaggio e del finale, con il messaggio che mi interessava trasmettere; da lì, a ritroso, ho ricostruito la storia, descrivendo fatti, luoghi e personaggi come la mia mente li immaginava, quindi in modo del tutto realistico, naturale e spontaneo. La scrittura mi ha fatto sentire veramente libera, libera di inventare personaggi e vicende, libera di raccontare un fatto e poi di tornare indietro e modificarlo, libera di rivisitare con i miei occhi una situazione oppure una realtà, insomma, libera di creare.”

“Per scrivere al meglio delle proprie capacità, è opportuno costruire la propria cassetta degli attrezzi e poi sviluppare i muscoli necessari a portarla con sé.”  STEPHEN KING (On writing)

Ognuno ha le sue preferenze sui generi e sugli autori ma, come dice nel suo famoso saggio sulla scrittura Stephen King (di cui consiglio la lettura a tutti gli appassionati di lettura a maggior ragione agli aspiranti scrittori) ognuno deve avere una ‘cassetta degli attrezzi’ che cambia, si svuota e si riempie con il tempo in base alle esperienze. Durante la stesura dei testi avrai sperimentato ed affinato un tuo metodo di scrittura, quali sono i trucchi principali che hai messo nella tua?

“Nella scrittura del mio romanzo ho messo in pratica ciò che insegnavo alle mie figlie quando dovevano svolgere un tema per la scuola: ho sempre spiegato loro che per rendere di lettura interessante anche un piccolo componimento, avrebbero dovuto immaginare di scrivere “con i pennarelli”; con questa espressione intendevo consigliare di utilizzare aggettivi ed avverbi che per loro natura danno colore ai sostantivi. E così anch’io ho approfondito il valore delle parole, delle sfumature che differenziano le une dalle altre. Ed è stato un divertimento scoprire quanto sia ricco e bello il vocabolario italiano. Ho sfruttato in diverse occasioni la figura retorica della similitudine, a me tanto cara, perché rende con effetto immediato l’idea che si vuole rappresentare. In sostanza ho quindi cercato di scrivere come se stessi dipingendo per trasmettere con immediatezza le emozioni dei miei personaggi.”

Dopo la stesura, per dare un senso al tanto lavoro svolto, arriva il momento della ricerca di un editore. Se è vero che al giorno d’oggi vengono offerte diverse formule di pubblicazione, non è così scontato riuscire nell’intento. Cosa puoi raccontarci della tua esperienza in merito?

“Ho scelto ‘Gilgamesh Edizioni’ di Asola perché così mi è stato consigliato da una collega del Settore Cultura del Comune di Casalmaggiore. Questo editore offre la possibilità del self-publishing, che se da molti è visto negativamente, per me è stata l’occasione per accelerare i tempi di pubblicazione. In tempi come quelli attuali caratterizzati dalla terribile convivenza con il Covid-19, io avevo bisogno di ottenere in breve tempo i libri per poterli presentare in spazi all’aperto per non mettere in difficoltà le persone che avrebbero voluto partecipare. Così la soluzione dell’autopubblicazione ha soddisfatto le mie esigenze. Il riscontro ad un buon libro non è dato dall’editore ma dal contenuto del libro stesso e dallo stile di scrittura utilizzato.”

A fine giugno 2020 su Facebook hai dato notizia della stampa del libro ed il 17 luglio lo hai presentato per la prima volta a Cicognolo. Come ‘siete’ stati accolti dal paese e dai cittadini che sono parte integrante della storia?

“A Cicognolo sono stata accolta veramente bene. Sono grata alla gente del mio paese d’adozione per l’interesse e la fiducia dimostrate. Un centinaio di persone hanno partecipato nella piazza a fianco della Chiesa, con il Castello a fare da suggestiva cornice. L’emozione è stata grande, l’esperienza meravigliosa, una di quelle che non si dimenticano.”

Ogni autore arriva ad avere un rapporto diverso con i personaggi che crea per i suoi racconti. Quelli del tuo romanzo sono ovviamente di fantasia, ma dopo averli creati, conosciuti e guidati per cosi tanto tempo come vivi il ‘distacco’ dalle tue giornate?

“Certamente sì. Mi sono affezionata ai personaggi che sono di pura fantasia ma che ho immaginato nella mia mente in modo così fervido che mi sembravano quasi reali. Al termine del libro ne ho sentito immediatamente la mancanza e per questo ho pensato di far continuare loro il viaggio all’interno di un altro romanzo che sto già pianificando.”

Scrivere un libro, per chi non lo fa di professione, è sicuramente un’esperienza che comunque modifica, se non stravolge, la gestione dei tempi nella quotidianità. Come sei riuscita a combinare il desiderio di scrivere con gli impegni di lavoro e della famiglia e quale è stato il ruolo di chi condivide con te le giornate?

“Effettivamente mi sono trovata catapultata in un mondo nuovo per me, che richiede molto tempo e che devo incastrare tra gli impegni di lavoratrice, madre e moglie e anche tra gli impegni di volontariato. Le soddisfazioni che sto ricevendo, però, mi aiutano a trovare il tempo per tutto, l’entusiasmo è fonte di una carica enorme ed è proprio vero… a volte si riesce a fare ciò di cui non ci si credeva capaci. L’appoggio di chi mi sta accanto è stato determinante. Mio marito e le mie figlie sapevano che stavo scrivendo un libro ma non ne conoscevano assolutamente né la trama né i personaggi. Quindi, a lavoro ultimato, ho chiesto prima a loro di leggere la storia perché se già fossero arrivati commenti negativi mi sarei fermata e non avrei pubblicato il libro. Non avevo idea se il mio stile di scrittura sarebbe loro piaciuto, tantomeno la storia. Io mi metto sempre in discussione, dunque non avevo certezze. Il responso, che avevo chiesto sincero, è stato invece decisamente positivo da parte di tutti e tre e così è proseguita la mia avventura.”

Come mi hai confidato, ed ho potuto verificare sui social, il libro sta avendo un buon successo, immagino quindi che seguiranno altre presentazioni per promuoverlo e magari parlare di un nuovo romanzo?

“Sto pianificando altre presentazioni ma per ora le date non sono ancora state fissate, visto l’approssimarsi del principale periodo di ferie dell’anno: il 19 agosto alle 21.30 sarà al Fadigati, il centro sportivo del paese ed ho contatti con il Ristorante l’Umbreleer sempre a Cicognolo. Poi mi dovrei spostare a Cremona ed anche a Casalmaggiore. Non appena verranno fissate le date, sarà mia cura e piacere comunicarle.
Quanto ai progetti, sto pensando alla trama del secondo romanzo che, senza voler anticipare troppo, credo si svolgerà solo in parte nella bassa pianura lombarda. Ritroveremo sicuramente ancora alcuni dei personaggi del primo romanzo. Io stessa mi ci sono affezionata e voglio portarli ancora con me.”

Il libro si può prenotare in qualsiasi libreria oppure si può acquistare in qualunque store di vendita online anche in versione e-book. A Cremona lo si può trovare alla ‘Libreria del Convegno, per chi volesse è possibile richiedere il libro direttamente all’autrice con scritta una dedica. 

-Gazzaniga Daniele-