Paolo Regina alla Fiera del libro di Cremona presentato da Michela Guindani.

La scrittrice cremonese dialoga con l’autore dell’ultima avventura del capitano De Nittis ’Promemoria per il diavolo’.



La Fiera del Libro di Cremona è senz’altro uno degli eventi culturali più longevi e seguiti del panorama culturale/letterario cremonese. Mentore ed instancabile organizzatore dell’evento il critico letterario Claudio Ardigó, che per la presentazione dell’ultimo romanzo di Paolo Regina “Promemoria per il diavolo” (Ed. SEM), ha chiamato Michela Guindani scrittrice cremonese di cui in questi giorni e uscito il nuovo romanzo.

Paolo Regina di origini pugliesi, nato a Milano nel 1959, parallelamente alla sua carriera professionale da dirigente in associazioni di categoria, dal 2018 fa della passione della scrittura una professione e per le Edizioni SEM pubblica 5 romanzi giallo/noir, con protagonista il capitano della guardia di finanza Gaetano De Nittis. Regina é anche stato ideatore ed autore della rassegna letteraria “Giallo a Palazzo”, ispirata ad un ciclo di trasmissioni televisive “Giallo a Cremona” in onda su una emittente locale. 

Se nella veste di scrittrice Michela Guindani si è già calata con grande passione raccogliendo discreti consensi, questa era la sua ‘prima volta’ da mediatrice in una presentazione di un romanzo. Per questo motivo, a fronte di un autore di grande spessore quale é Paolo Regna, ha accettato la mia proposta di condividere questa esperienza.

Oramai salpata dal tuo porto di scrittrice, eccoti nella nuova veste di mediatrice letteraria con un autore molto apprezzato nel suo genere, in un evento letterario molto seguito, tra l’altro in uno degli spazi più belli che il Palazzo Comunale può offrire. Come é nata l’idea e come hai accolto la proposta?

La proposta mi è stata fatta dal critico letterario ed amico Claudio Ardigo’ che ha voluto offrirmi questa stupenda opportunità: mettermi alla prova da un nuovo punto di vista per consentirmi di spaziare nel mondo letterario cremonese e non solo. Il tutto è avvenuto nel bellissimo Salone dei Quadri del Comune di Cremona che ha accolto ed impreziosito la presentazione di uno scrittore come Paolo Regina.

Come detto, una nuova esperienza che sicuramente ha richiesto una preparazione specifica sul romanzo da presentare e sull’autore di quest’ultimo. Come hai preparato il tuo intervento e cosa hai apprezzato nel svolgerlo?

Naturalmente, quando si presenta un autore, la prima cosa da fare è leggere il suo libro. Ed io sono stata fortunata perchè il testo è molto scorrevole ed appassionante. Ho impostato sin dall’inizio una doppia modalità per procedere: ero semplice e curiosa lettrice e, al tempo stesso, attentata esaminatrice del particolare: mentre scorrevo le righe e le pagine fissavo nella mente i punti salienti, le frasi interessanti, le occasioni di riflessione, sottolineavo espressioni forti o delicate e ciò che mi provocava emozioni. Poi ho iniziato ad impostare le domande mettendomi al tempo stesso nei panni dell’autore, per capire ciò che avrebbe voluto trasmettere, per interpretare al meglio il suo stato d’animo durante la scrittura, per dar risalto ai passaggi fondamentali e più interessanti, per sottolineare ciò che al futuro lettore non sarebbe dovuto sfuggire ma anche, certamente, per incuriosire . Tra i personaggi di “Promemoria per il diavolo” spicca De Nittis, il capitano della Guardia di Finanza, protagonista che rappresenta la costanza nel perseguire i suoi obiettivi, la tenacia mista ad una delicatezza d’animo che lo rende piacevolmente dolce. Rappresenta la perfezione ed il suo contrario, l’uomo che non si lascia corrompere nè che insegue facili avanzamenti di carriera. De Nittis entra nel cuore e confesso che quando ora vedo un’auto della Guardia di Finanza la mia mente corre subito a lui’.

Dietro (e dentro) ad un romanzo, con i suoi intrighi, i luoghi ed i personaggi che lo animano, c’é una persona, con una storia personale e professionale,  ma sopratutto un autore e la sua passione per la scrittura. Quali impressioni ti ha lasciato Paolo Regina in questo senso?

Paolo Regina è una persona acuta, dalla fluente penna ricca di espressioni e di termini che attraggono l’attenzione e costringono piacevolmente il lettore a non staccarsi dalla pagina scritta. Ma Paolo Regina ha un ‘quid‘ in più perchè ha scritto “Promemoria per il diavolo” per far riflettere e per emozionare. Sì, perchè i gialli possono essere anche questo: grandi serbatoi di parole che diventano frasi e frasi che diventano pensieri da elaborare da parte del lettore attento; questi così si ritrova immerso, senza accorgesene, in un mondo parallelo, in cui vede i personaggi, li vive, si sente complice o ne prende le distanze ma con loro si emoziona. Io, da lettrice attenta, sono entrata nella parte, fino alla fine, fino all’ultima parola’.

Cosa ti porti via da questa esperienza, da autrice e da lettrice?

L’esperienza, supportata dall’impegno, arricchisce sempre. Così sono tornata a casa con la consapevolezza che posso cimentarmi ancora nella presentazione di altri scrittori, se me ne sarà data la possibilità. Mi porto a casa un giallo in più, che forse non avrei avuto occasione di leggere, un libro che mi ha stupito perchè in esso si sta, paradossalmente, dalla parte dell’assassino; mi spiego meglio: non si condividono la sua azione e la sua condotta, ma non si può non soffrire con lui e alla fine ci si ritrova a capirlo. Un giallo assolutamente da leggere, che arricchisce perchè va oltre’.

In questi giorni è uscito il  tuo secondo romanzo “La casa che respirava ancora” che presenterai tra pochi giorni sempre nell’ambito della Fiera del libro. Cosa ci puoi raccontare di questa tuo nuovo romanzo? 

E’una grande soddisfazione avere tra le mani il frutto di un anno di lavoro ed uno di revisione; è una grande soddisfazione essere consapevole di aver dato sfogo alla mia fantasia ma soprattutto di poterla ora condividere con chi sceglierà di leggere il libro. Si tratta di un giallo ambientato in parte nella nostra Pianura Padana tra Cremona e Casalmaggiore passando per Gadesco Pieve Delmona e Cicognolo. Protagonista inconsapevole sulla via Mantova è una fatiscente casa cantoniera all’interno della quale vengono notati strani bagliori e due ragazze di Cicognolo fanno di tutto per scoprire quale mistero si nasconda tra quelle mura decadenti. Mentre l’interesse per la casa si trasforma in inquietudine, in Sicilia viene ucciso prima un piccolo gatto e poi vengono commessi due omicidi da un’ombra assassina che sembra nessuno sia in grado di fermare. Intrighi, suspense, colpi di scena animano un giallo che è molto di più di questo: “La casa che respirava ancora” è un’occasione per pensare a quanta importanza si dia troppo spesso all’apparenza e a quanto possa far male il pregiudizio. Anche un giallo può avere pagine delicate o commoventi, anche un giallo può andare oltre la semplice curiosità di scoprire l’assassino. Il mio obiettivo è stato quello di divertire, incuriosire e soprattutto indurre a riflettere, attraverso le pagine scritte di un giallo che mi ha regalato lunghi e piacevoli momenti di relax.

Appuntamento quindi a sabato 3 dicembre 2022 alle ore 17.30 presso lo SpazioComune di Cremona per la presentazione dell’ultimo romanzo di Michela GuindaniLa casa che respirava ancora’ (ed. Gilgamesh).