Chiude il quotidiano il “Trentino” e punta tutto sul “web”

La storica testata giornalistica “Trentino” dopo 75 anni di attività chiude per sempre i battenti, oggi c’è stato l’ultimo giro di rotative che ha dato vita all’ultima edizione cartacea.

All’improvviso, poche ore prima di andare in stampa, il CDA al termine di una riunione straordinaria, emette la seguente nota stampa:

 “E’ l’effetto – riporta la nota dell’editore – della grave crisi in cui versa il comparto editoriale, in particolare quello della carta stampata, aggravata dal perdurare della pandemia Covid19 che non accenna a scemare”. 

Quello di domani, sabato 16 gennaio, sarà l’ultimo numero in edicola.

La versione digitale della testata, rimarrà invece attiva e ulteriormente ampliata per mantenere vivo il marchio che da sempre informa e rende partecipe la popolazione alla vita della nostra provincia”. www.giornaletrentino.it .

Le difficoltà economiche e la crisi di bilancio del “Trentino”, già “Alto Adige edizione di Trento, erano sotto gli occhi di tutti, la principale causa il calo drastico e generalizzato delle vendite di quotidiani in edicola. A nulla quindi è valso il “salvataggio” operato tre anni fa dal gruppo Athesia, che di fatto rilevò il giornale per tentarne il una crescita sostanziale ed il consolidamento sul mercato.

La S.I.E. SpA, editrice oltre che al quotidiano in questione anche dell’ “Alto Adige”, “Dolomiten” ed “L’Adige” ha comunicato che farà  ricorso agli ammortizzatori sociali ( attraverso una cassa integrazione a zero ore) per il personale giornalistico composto da 19 elementi. Alcune risorse giornalistiche saranno dirottate sull’edizione web per il già citato progetto di ampliamento dello stesso.

https://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/l-amarezza-delle-istituzioni-per-la-chiusura-del-trentino-1.2619468

Resta il fatto che la chiusura di una testata giornalistica nata nell’immediato dopoguerra, è un colpo alla “torre d’avorio” del mondo giornalistico, che ripercuote fino a far tremare le fondamenta.

La pluralità dell’informazione, la libera scelta, la concorrenza mediatica, ora si è trasformata un una lotta di sopravvivenza, sopratutto come nel caso del “Trentino”, dove la casa editrice si ritrova a gestire 4 testate cartacee più altre realtà mediatiche.

L’emergenza sanitaria ha rimescolato le carte dell’informazione: web, social, carta e media televisivi si sono ritrovati in una battaglia in campo aperto dove sta avendo la meglio non tanto chi predilige la qualità e l’approfondimento delle notizie, ma chi sa essere più veloce nell’aggiornamento a discapito della precisione e dell’esattezza. 

Una lotta impari che sta aprendo un nuovo scenario dell’informazione a cui tutte le testate giornalistiche dovranno adattarsi se non vorranno sbatterci pesantemente le ginocchia.

Lo sta facendo tutt’ora l’attuale editore del “Trentino”, il gruppo Athesia, che copre numerosi settori, dall’editoria ai media, dall’energia al turismo (detiene anche la proprietà delle funivie Val Senales e l’hotel Terme Merano) con circa 1500 dipendenti. Athesia controlla anche quotidiani, riviste ed emittenti di lingua tedesca che ruotano attorno al Dolomiten.

Ai capo del gruppo c’è il sessantottenne Michl Ebner,  laurea in giurisprudenza, per quattro legislature, dal 1979 al 1994), deputato con la Südtiroler Vokspartei e per tre legislature (1994, 1999 e 2004) eurodeputato.

Una situazione di cui si occupò nel 2018 anche l’Antitrust che venne riassunta in un’articolo di un quotidiano  locale: “In Trentino Alto Adige emerge una situazione in cui un operatore privato appare detenere una posizione di preminenza informativa. Analizzando, infatti, la total audience dei vari gruppi editoriali spicca la leadership (75%) del gruppo Athesia.”… “una posizione di notevole forza informativa in capo ad un gruppo privato locale che esercita un’influenza significativa sull’intero ecosistema territoriale (comprensivo di tutte le diverse comunità linguistiche e culturali)”.

Una situazione strutturale organizzativa che di fronte ai cambiamenti che il mondo dell’informazione sta subendo, si ritrova a fare i conti con una realtà ben diversa da quella degli ultimi anni.