Festival Inchiostro, una riflessione al presente con uno sguardo al futuro.

‘Una terza edizione all’insegna della qualità con riflessioni preziose in un clima informale

Si è conclusa ieri con successo la terza edizione del festival letterario Inchiostro diretto da Lorenzo Sartori e realizzato con il sostegno e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Crema.

Gli spettatori hanno saputo apprezzare un percorso disegnato con cura e attenzione alla qualità delle proposte, che ha unito nuove voci e autori emergenti ad alcuni dei grandi protagonisti della narrativa italiana.

Sara RattaroMarco Balzano e Massimo Carlotto hanno fatto delle due serate in CremArena due appuntamenti davvero preziosi perché le presentazioni dei loro romanzi, complice l’intelligenza dei conduttori, si sono trasformate inevitabilmente in immersioni nel tempo reale, per osservare con più lucidità e attenzione la società contemporanea, i nostri comportamenti, i cambiamenti in atto, i fenomeni che stanno caratterizzando le nostre scelte e le nostre vite

Così Sara Rattaro ha messo a fuoco la capacità di accogliere i cambiamenti e di trasformare alcune situazioni impreviste che la vita ci mette davanti in opportunità per essere più liberi e coraggiosi. Proprio come è capitato a lei che immaginava la propria vita da biologa e invece ora la scrittura è diventata la sua attività lavorativa e la sua esistenza ha preso una piega differente, imprevedibile.

Marzo Balzano ha fotografato con competenza un fenomeno che ci vive accanto, proprio nelle nostre case, quello delle badanti straniere, donne che lasciano le proprie famiglie per venire ad occuparsi delle nostre. Con la consueta attenzione al valore e all’importanza delle parole (come titola un suo saggio) Balzano ha parlato dell’importanza della cura, del prendersi cura degli affetti e delle persone, dei sacrifici che si fanno per amore senza che spesso gli altri li possano apprezzare. Poi la sua analisi non si è sottratta alla realtà della scuola, mondo in cui lavora da anni che  si augura possa diventare sempre di più quello spazio per il pensiero, la riflessione senza condizionamenti legati al mondo del lavoro e della produzione. Per balzano la scuola è, prima di tutto, un’opportunità per l’individuo di crescere come persona e di acquisire quegli strumenti che servono a vivere la vita prima che il lavoro. 

Sabato sera l’incontro con uno dei maestri del noir, Massimo Carlotto, ha offerto una delle analisi più ricche e sincere sui microcosmi che abbiamo accanto e nei quali viviamo, sul controllo sociale, gli elementi che definiscono la nostra reputazione pubblica, le relazioni tra generazioni differenti e anche i diversi approcci che uomini e donne tendono ad avere di fronte alle situazioni complesse. Un tuffo nel Nord est, nelle vite dei ricchi imprenditori che ancora oggi si comportano al pari dei feudatari medievali, un mondo in cui il salto da una classe sociale all’altra è quasi impossibile e nel quale in molti, per non perdere i propri privilegi, sono disposti a tutto, crimine compreso.

La terza edizione di Inchiostro è stata dunque prima di tutto un incontro felice con uomini e donne da ascoltare e poi da leggere perché le vite degli altri sono l’opportunità per ampliare le nostre.

Così, in attesa della quarta edizione che tornerà ad animare da mattina a sera gli splendidi chiostri agostiniani, in questo 2021 postpandemico si è celebrata la necessità del vivere esperienze artistiche e incontri umani in presenza e la sensazione più forte è stata l’adesione del pubblico, attentissimo, emozionato, disposto a fare domande e a fermarsi con gli autori per un firmacopie e una chiacchiera. Qualcuno è arrivato con più di un’ora di anticipo per non perdere un posto in prima fila e conoscere l’autore preferito, qualcuno è arrivato da lontano e ha scoperto anche la bellezza di una cittadina che non conosceva e che Inchiostro ha rivelato, qualcuno si è ritrovato qui con gli amici a celebrare di nuovo quello che in fondo è il senso di un festival, la festa e la ritualità del condividere esperienze fuori dal quotidiano. 

Mara Serina  (Ufficio stampa jagostudio)